Contrastare l’introversione porta solo ad un’enorme perdita di talento, energia e felicità.” (Susan Cain)
Il primo ad usare i termini “introversione” ed “estroversione” fu lo psichiatra e psicanalista svizzero Carl Gustav Jung, nel testo “I tipi psicologici”, dopo più di venti anni di ricerche sugli aspetti tipici del carattere delle persone.
I tratti di introversione ed estroversione sono una caratteristica centrale della personalità umana.
Gli estroversi tendono ad essere socievoli e sono più portati ad esprimere le proprie opinioni ed emozioni, mentre gli introversi sono tendenzialmente più riservati, riflessivi e meno socievoli.
Le teorie contemporanee sui tratti di personalità hanno identificato anche il tratto dell’ ambiverso, indicando con questo termine le persone che si sentono discretamente a loro agio all’interno di un gruppo e nelle interazioni sociali, ma riescono a godere anche dei momenti passati in solitudine. Secondo queste teorie saremmo tutti tendenzialmente ambiversi, in quanto tutti siamo in possesso di tratti di introversione e di estroversione, che emergono a seconda dei momenti che stiamo vivendo. Ad esempio, di fronte ad estranei o autorità, tendiamo tutti ad essere più chiusi e riservati, mentre in un contesto familiare o amicale siamo più estroversi e predisposti ad esprimerci con spontaneità.
Jung, in base alla funzione principale (pensiero, sentimento, intuizione, sensazione) che un individuo utilizza identifica:
Introversi ed estroversi hanno due modi differenti di rapportarsi al mondo esterno. Ecco qui sotto alcune caratteristiche fondamentali di entrambi, tenendo conto che non si tratta di categorie “chiuse” ma c’è un continuum: ogni persona può avere diversi gradi dei due tratti di personalità.
– Introversi:
– Estroversi:
Il cervello dell’introverso e dell’estroverso reagiscono diversamente alla dopamina.
La dopamina è un neurotrasmettitore che porta a cercare gratificazioni esterne (guadagno, affermazione sociale, seduzione, carriera), è presente sia negli introversi che negli estroversi. Quando c’è abbondanza di dopamina, introversi ed estroversi sono più loquaci, propensi a esplorare l’ambiente intorno a loro e ad assumersi responsabilità.
Introversi ed estroversi hanno a disposizione la stessa quantità di dopamina, differenti sono i meccanismi di gratificazione che negli estroversi sono più attivi.
Di fronte a un nuovo obiettivo, gli estroversi reagiscono con una maggiore carica rispetto agli introversi e sono invasi da un vortice di sensazioni positive che invece stimola troppo gli introversi.
L’acetilcolina è il neurotrasmettitore degli introversi, anch’essa collegata al piacere, ma ci fa sentire bene quando siamo introspettivi; alimenta la capacità di meditare, riflettere, concentrarci per lungo tempo.
Secondo il dott. Marty Olsen, l’acetilcolina è collegata al sistema nervoso parasimpatico, quello che induce a alla riflessione, al ritiro e alla conservazione di energie. Il corpo è come se si preparasse al letargo e alla contemplazione…
Quindi riassumendo:
sono attratti dal mondo interiore delle persone
osservando i bambini meno condizionati dai genitori e dall’ambiente, possiamo notare le differenze in alcuni comportamenti tipici delle due tipologie.
Il bambino introverso si pone con attenzione, rispetto ed empatia nei confronti degli adulti (che per lui sono i grandi, gli importanti, gli incomprensibili, imprevedibili) e una sorta di sfida invece verso gli oggetti, un comportamento di curiosità iniziale ma anche di rapida noia.
Per il bambino introverso ogni comportamento dell’adulto nei suoi confronti è giustificabile, il grande può fare ciò che vuole. Il bimbo introverso ha in sintesi un atteggiamento di fiducia verso i soggetti e di sfiducia verso gli oggetti.
Il bambino estroverso manifesterà attenzione agli oggetti e anche una forte affettività agli stessi, ma anche molta empatia verso gli esseri umani, che in alcuni casi, visto il carattere indipendente, può diventare una sfida verso gli adulti di cui controllerà e verificherà i comportamenti.
Il bambino estroverso parte quindi con un atteggiamento di sfiducia verso i soggetti e di fiducia verso gli oggetti.
Nell’adolescenza, questi comportamenti tendono a sconvolgersi all’interno del gruppo familiare.
L’estroverso tenderà a percepire il soggetto nemico fuori della famiglia, l’introverso comincerà a sottovalutare e persino ad odiare i familiari perché si accorgerà di averli sopravvalutati e rivolgerà la sua attenzione alla ricerca di soggetti all’esterno del nucleo familiare.
L’atteggiamento dei genitori verso il bambino estroverso dovrà essere attenzione ad essere un genitore giusto, nei confronti del bambino introverso invece i genitori dovrebbero porre più attenzione sull’essere sinceri, senza falsificarsi, mostrandosi più di quello che è.
Per quanto riguarda l’amore, spesso le persone introverse hanno delle difficoltà. A partire dall’adolescenza, con i primi innamoramenti, diverse sono le modalità di amare.
L’adolescente introverso spesso ama di nascosto, fatica a farsi avanti con chi gli piace, ma pur con i suoi tempi anche l’introverso riesce a farsi notare da chi lo attrae e farsi apprezzare per le sue qualità.
Quello estroverso invece, non teme di buttarsi e si fa avanti senza problemi con chi gli piace.
Introversi in amore:
Estroversi in amore:
Alcuni pregiudizi sugli introversi e sugli estroversi:
A questo punto, vi starete chiedendo: MA E’ MEGLIO ESSERE INTROVERSI O ESTROVERSI?
E tu sei introverso o estroverso? Se ti interessa approfondire questo tema e capire qualcosa in più della tua personalità possiamo farlo insieme.
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Grazie e ciao
Cristina