E’ iniziato da qualche mese il nuovo anno e come ogni nuovo anno che si rispetti ecco che i buoni propositi che ci siamo dati a gennaio dovrebbero cominciare a dare qualche frutto.
Allora poco importa se per l’ennesima volta vi siete proposti di farvi venire il sederino di Belen sfiancandovi in palestra (tanto non ce la farete mai), piuttosto che mangiare sano per affrontare la prova costume in modo degno o ancora diventare un compagno/compagna più paziente o ancor meglio iscrivervi a quel tanto agognato corso di qualcosa per conoscere nuova gente.
Chissene…
No, no non è di questo che voglio parlare, ma vorrei parlare del cambiamento, tema cui tengo davvero moltissimo.
“Il cambiamento? Ma daiii… che noia… già cominci male con argomenti cosi pesantoni!
…leggerezza Cris, su dai, leggerezza!”
E invece voglio parlarvi proprio di questo.
Perché chi svolge questa professione crede profondamente nel cambiamento e nel rinnovamento.
Le persone cambiano, se attraversano con consapevolezza momenti di vita che li fanno stare talmente male, al punto da indurli a pensare che così non possano andare avanti e debbano per forza far accadere qualcosa o saranno sopraffatti dagli eventi e dal volere degli altri.
Del resto tu ti senti forse uguale a quello che eri venti anni fa? Dieci? L’anno scorso, no vero? Ecco che anche se pensi le persone non cambino, sei tu stesso la riprova che invece non sia cosi.
Cambiamo, tutti, senza accorgercene, la vita ci cambia, l’ambiente, i dolori, le gioie, siamo soggetti ad adattamenti, trasformazioni e stravolgimenti continui, per fortuna.
Già perché se non cambiamo qualcosa in noi e nella nostra vita, è la vita stessa a prendere il sopravvento e cambiare le cose nella direzione in cui vuole lei, o peggio ancora in cui vogliono gli altri.
Volete che siano gli eventi a decidere per voi? Così potete andare a lamentarvi e dirvi che le cose vi vanno sempre tutte storte, che la vita è stata ingiusta con voi, che è colpa della mamma (perché alla fine sì, come insegna il buon vecchio Freud, ogni cosa è quasi sempre colpa della mamma), del collega, dell’amico o del vicino di casa? direi di no.
Allora ecco il mio invito alla riflessione
4 domande per condurci al cambiamento
Scrivimi: nei miei articoli, in modo anonimo, coglierò spunti anche da chi si vorrà confrontare e m’inverà delle considerazioni per e mail.
Grazie Cristina.
Vuoi venire a trovarmi?
consulta il mio sito e contattami, a presto