Autostima…facciamo le giuste considerazioni?

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Autostima…facciamo le giuste considerazioni?

Autostima

La scorsa primavera la società Dove (quella dei saponi per intenderci) ha promosso un progetto che è stato presentato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare al valore dell’autostima, cominciando dalle scuole. Da una ricerca utilizzata nel progetto, è emerso che il 75% delle donne e delle ragazze italiane dichiarino di avere una media o bassa autostima.

  • Sentiamo molto spesso parlare di autostima, ma esattamente che cosa è?

Letteralmente autostima = stima di se stessi, stimarsi anche in senso di valutarsi.

E quando ci stimiamo? Beh, quando siamo fieri di noi, dei nostri risultati, delle persone che siamo, di quello che pensiamo; quando abbiamo fiducia e siamo sicuri di noi stessi, sappiamo che possiamo farcela e contare sulle nostre forze, anche quando le cose non vanno così bene.

L’autostima è un insieme di fattori interni ed esterni che si combinano nella nostra vita, dettati in parte dall’educazione che abbiamo ricevuto, in parte dagli stimoli e dalle interazioni con l’ambiente esterno.

Nel caso in cui la nostra autostima sia bassa, fatichiamo a percepirci “protagonisti” di quanto ci accada, al contrario sentiremo di avere scarsa efficacia sulla realtà che ci circonda.

Nel caso di eccesso di autostima, possiamo avere a che fare con persone con tratti di personalità narcisisti, che si percepiscono molto influenti, sempre al centro dell’attenzione, con grande considerazione di tutto quanto li riguardi e centrati su se stessi.

…entriamo un pochino più nel dettaglio

abbiamo detto che stimarsi significa darsi un valore, ok? Ma quando diamo un valore a qualcosa/qualcuno, non possiamo prendere in considerazione solo le cose positive, giusto? Nel dare un valore bisogna tenere conto di tutti gli aspetti di noi stessi …quindi anche i nostri difetti…già…

Lavorare sulla nostra autostima quindi non significa solo potenziare e prenderci i meriti per le cose positive che facciamo, ma anche vedere e lavorare sugli aspetti che di noi ci piacciono meno, capire quando emergono, cosa ci dicono e sapere anche che quello che oggi non ci serve o ci rallenta, potrebbe tornare utile nella nostra vita in un altro contesto, specie se ben compreso ed accettato.

  • Significa che i difetti devono essere valorizzati?

.sicuramente considerati, fanno parte di noi vanno accettati. Una persona è fatta di aspetti “luminosi” e di aspetti di “ombra”, che vanno integrati nella nostra personalità. Per valorizzare qualcosa dobbiamo sapere che esiste, di cosa si tratta, che incidenza ha sul resto...ecco quindi che il lavoro che può essere fatto in analisi può essere quello di capire con l’aiuto degli occhi osservatori di un altro (l’analista) quali sono i nostri lati deboli e come possono ostacolarci nel raggiungimento dei nostri progetti di vita.

  • Di che fattori dobbiamo tenere in considerazione nell’autostima?

i confronti che un soggetto fa con il mondo esterno, oggi spesso mortificanti a causa dei modelli di perfezione che internet, pubblicità e televisione ci forniscono.

I giudizi degli altri che fanno da specchio a come noi ci percepiamo;

l’autosservazione, che ci permette di confrontarci e di estrapolare le differenze tra noi e gli altri, facendo emergere peculiarità, risorse, mancanze, differenze a cui attribuiamo più o meno importanza.

E’ facile comprendere in tutto ciò quanto sia rilevante il termine di paragone a cui ci rapportiamo ed è normale che in un mondo che ci viene presentato un po’ ovunque come perfetto, ricco e fantastico…tutti finiamo per sentirci molto più “piccoli”.

  • Perché il problema della bassa autostima colpisce soprattutto le donne? … ma gli uomini non ne sono immuni aggiungerei! 

Il mondo del lavoro è stato modellato secondo regole maschili; alle donne viene spesso insegnato nell’educazione famigliare che devono realizzarsi in altri ambiti come la cura della casa, dei figli, dei genitori, delle relazioni e sovente ci sono pregiudizi sul successo lavorativo femminile, che ancora faticano a scomparire, tutti fattori che non aiutano le donne a promuovere le loro qualità e a far emergere le potenzialità che hanno. Inoltre siamo sempre portate a considerare i nostri successi come qualcosa che dipenda da fattori esterni, fortuna, casualità, senza dare il giusto peso a quanto del nostro impegno ci sia per arrivare al risultato. Altro fattore da considerare è quello che fatichiamo a fare gruppo, siamo ipercritiche verso le altre donne, spesso perfide e in questo modo non ci aiutiamo le une con le altre a creare un ambiente intorno “al femminile”, che favorisca la valorizzazione delle nostre qualità.

  • Come l’educazione famigliare incide nello sviluppo dell’autostima?

Il bambino si vede con l’occhio di mamma e papà, fino a che non sviluppi una propria concezione di sé.

Se siamo stati gratificati e stimolati per gli obiettivi raggiunti e se le persone che ci accudivano si complimentavano con noi per i nostri piccoli successi, riusciremo anche da adulti ad avere consapevolezza di quanto “siamo efficaci”, di come molte delle cose che ci accadano siano frutto di un nostro agire.

Lo stile di attaccamento che il bambino ha avuto con gli adulti, lo condiziona anche per quanto concerne l’autostima.

Un genitore (o chi per esso) distratto, preso dalle sue cose, presente con attenzioni discontinue o totalmente assente, non permetterà ad un bambino di gioire nel vedersi riconoscere dei meriti e questa condizione lo porterà a credere che sia lui la causa delle mancate attenzioni dei grandi. Pensieri che spesso perdurano in età adulta.

  • Che possiamo fare quindi concretamente?

– Avere una visione obiettiva di noi stessi, non siamo i migliori del mondo, ma di certo nemmeno i peggiori…come tutti avremo aspetti negativi (che però dobbiamo imparare a vedere ed accettare), ma anche delle qualità (da sfruttare e valorizzare)

– porci obiettivi raggiungibili…tenendo conto delle nostre reali possibilità; pensare che gli obiettivi si possono anche rivedere, perché le condizioni esterne cambiano, noi cambiamo; sapere che ogni piccolo traguardo contribuirà a credere un po’ di più in noi stessi

– smetterla di paragonarci agli altri…siamo noi, diversi da tutti e unici.

E tu come ti consideri? Pensi di saper dare il giusto valore a te stesso?

Lascia un commento, sarò felice di leggerlo e se vuoi venire a trovarmi contattami.

Grazie e ciao.

Cristina

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