1 chi sono?
2 Da dove vengo?
3 Perché sono a questo punto?
4 Dove voglio andare?
Chi sono?
Cosa mi viene in mente subito?
Mi identifico nella mia professione, nel mio ruolo di moglie, figlia, amante o amica?
Da dove vengo?
Qual è la prima cosa che mi viene in mente pensando alla mia storia?
Perché sono a questo punto?
ma soprattutto di che punto stiamo parlando, a che punto della mia vita sono?
Sto affrontando dei cambiamenti, sta accadendo qualcosa di specifico, di bizzarro, di felice o triste?
Come sto?
Dove voglio andare?
Che direzione voglio far prendere alla mia vita?
Vado verso delle cose, delle persone o delle situazioni?
Ho io in mano il volante? A chi delego la guida?
Ecco, riflettere su ciò che siamo, aiuta, a volte mette in crisi, altre volte preferiamo sorvolare dicendoci che siamo troppo di corsa per pensare a queste cose, abbiamo altro da fare.
Qualcuno è soddisfatto di sé, qualcun altro meno …e qualcun altro ancora non lo è proprio per niente.
Il rinnovamento è possibile, ma passa per l’accettazione. Per cambiare dobbiamo prendere consapevolezza di ciò che siamo con la nostra storia, accettare e comprendere su quali aspetti possiamo migliorarci.
Ed essere disposti a mettere in atto tecniche per cambiare
Scrivimi: nei miei articoli, in modo anonimo, coglierò spunti anche da chi si vorrà confrontare e m’inverà delle considerazioni per e mail.
Grazie Cristina.
Vuoi venire a trovarmi?
consulta il mio sito e contattami, a presto
2 Comments
“Qualcuno è soddisfatto di se, qualcuno meno e qualcuno non lo è proprio per niente.”
Sono un concessionario di prodotti cosmetici, sto cercando motivazioni per le nostre clienti alle riaperture. Motivazioni per cambiamenti nel loro lavoro, aiutarle con semplicità e vicinanza. Le nostre clienti sono parrucchiere e nei loro saloni difficilmente riescono a portare cambiamenti.
Qualcuno si, qualcuno meno e qualcuno per niente, mi ha fatto riflettere molto e mi ha dato spunti per migliorare l’offerta di un servizio/ regalo che avevo in programma. Le sono grato.
Un cordiale saluto. Giorgio Salsi
Grazie a lei per il commento, sono contenta le sia stato utile. In generale il cambiamento non è mai semplice, nel lavoro così come nella vita privata. Si è attaccati ai propri modelli e ai propri schemi che del resto siamo arrivati ad avere in seguito ad una educazione e un ambiente intorno a noi in cui siamo stati immersi. A volte si riesce ad apportare variazioni solo quando sopraggiunge un malessere o ci si rende conto che le cose non funzionino più con quella modalità. A volte ci sono davvero difficoltà oggettive che ci impediscono di cambiare, altre volte sono difese e blocchi psicologici.
Grazie ancora